Internet entra ufficialmente a far parte della lista dei candidati al premio nobel per la pace 2010.
Questa la notizia che da qualche tempo riempie le pagine dei Blogger di tutto il mondo;
Wired Italia in collaborazione con YouTube ha dato l'avvio a questa iniziativa che pare convince molti e che esordisce nel suo manifesto asserendo che ormai “abbiamo realizzato che internet non è solo un network fatto di computer”, sottintendendo che a costituire la rete sono principalmente le persone.
Tra i sostenitori ci sono nomi di spicco come il fondatore del Media Lab del MIG Negroponte, il premio nobel per la pace 2003 Shirin Ebad, Umberto veronesi e molti altri nomi di rilievo. Questa è certo una notizia che scuote l'opinione pubblica e suscita alcune polemiche, infatti una buona fetta della popolazione non è d'accordo con la candidatura, ritenendo internet solo un mezzo, che può si essere usato per veicolare la pace ma al contempo può essere sfruttato da furfanti e criminali per i loro loschi scopi, basti pensare al dilagare della pedo-pornografia sul web.
Come considerare quindi internet? Una rete di persone che interagiscono scavalcando barriere come religioni e razze, che uniscono le proprie conoscenze per raggiungere obbiettivi altrimenti irraggiungibili come potrebbe essere quello di allearsi in favore della pace? oppure un banale mezzo di comunicazione alla mercé di chiunque sia in grado do sfruttarlo per i propri scopi nobili o ignobili che siano, e quindi un inno alla libertà anarchica piuttosto che un sogno di pace? Probabilmente, come sempre, la virtù sta nel mezzo, ciò non toglie che Internet sia entrato a tutti gli effetti nella vita delle persone per farne parte attivamente, nel bene e nel male.
Sorge spontanea poi una domanda: chi incassa il valore monetario del premio? La risposta sembra quasi ovvia, probabilmente nel caso in cui internet vincesse il Premio, la somma sarebbe devoluta in beneficenza, ma non lo sapremo fino al giorno della premiazione.
Carollo Dorian
23/02/2010 Giornale di Merate (LC)