venerdì 31 ottobre 2008

Come rimuovere link obsoleti dall'indice di google

Hai apportato modifiche al sito e alcune pagine ora non esistono più
Eppure in google ci sono ancora molti link che portano su quelle pagine, con il risultato che ogni volta che qualcuno ci clicca ottiene una pagina di errore.
Se il sito è stato rifatto ma tratta ancora del medesimo argomento, sarebbe utile riuscire a mantenere le pagine indicizzate in google e magari ridirigere il traffico che raggiunge pagine non più esistenti sule pagine nuove.
Questo si può ottenere inserendo le pagine mancanti e al loro interno mettere un redirect alle nuove pagine, oppure se si stà usando apache con modulo mod rewrite e si ha accesso a questo file, apportare le giuste modifiche al file .htaccess.
Tuttavia in alcuni casi è necessario che le pagine indicizzate debbano essere rimosse dall'indice di google, e alora come si procede?


Web master tool per la rimozione dei link
La procedura da seguire per rimuovere link a pagine ormai non più presenti sul nostro sito dall'indice di google prevede l'utilizzo di webmaster tool di google.
Prima di tutto è necessario che la pagina che si intende rimuovere dall'indice di google non sia effettivamente più raggiungibile (dagli spider di google), e questo accade nel caso in cui sia stata rimossa dal sito, ma può succedere che si voglia rimuovere dagli indici di google una pagina che è ancora presente sul nostro sito. Per impedire al crowler di google di reindicizzare la pagina bisogna prendere delle precauzioni.

Impedire ai Crowler di accedere ai dai da rimuovere dall'indice con i Meta tag

Nelle pagine da rimuovere dall'indice scrivete il seguente metatag:

<meta name="robots" content="noindex">

Questo meta tag impedisce a tutti i motori di ricerca di indicizzare la pagina in cui è contenuto.
Se invece vogliamo che solo google venga respinto dalla pagina inseriamo:

<meta name="googlebot" content="noindex">


Impedire ai Crowler di accedere ai dai da rimuovere dall'indice con Il file robots.txt

Un altro sistema per bloccare i crowler dei motori di ricerca è quello di usare un file robots.txt da inserire nella root del sito.
La sintassi di questo file non è complessa e praticamente consente di scegliere quali cartelle o file non devono essere scansite dai cowler dei motori.
Un esempio di questo file può essere il seguente:

User-Agent: *
Disallow: /file_personali/

Praticamente in questo caso il crowler indicizzerà tutti i file e cartelle tranne il contenuto della cartella file_personali.


Eseguire la richiesta di rimozione

Una volta assicurati che i file da eliminare non sono più ispezionabili dai motori di ricerca possiamo rimuoverli andando nel webmaster tool di google cliccando su:

Strumenti -> rimozione url

Configurazione sito -> Accesso Crawler -> Rimuovi url

poi sul pulsante "+ nuova richiesta rimozione" ci verrà chiesto se vogliamo rimuovere solo un file, una cartella o l'intero sito. per rimuovere l'intero sito, il file robots.txt dovrà contenere le seguenti righe:

User-Agent: *
Disallow: /

Ora inoltrate la richiesta e nel giro di 2-3 giorni le pagine saranno rimosse dall'indice di google a patto che vengano rispettate le condizioni sopra citate. nel caso in cui la rimozione venga negata saranno esposti i motivi.

venerdì 24 ottobre 2008

Ajax e l'indicizzazione

Tra le tecniche di sviluppo web, negli ultimi tempi, con l'avvento del web 2.0, si è prepotentemente imposto l'utitlizzo di ajax (acronimo di Asynchronous JavaScript and XML), un'impasto di linguaggi che non sono affatto recenti, tutt'altro.
Con ajax sono spuntati tutta una serie di framework (prototype, jquery...) più o meno semplici, più o meno efficaci che permettono di agghindare una pagina web fino a dargli l'aspetto di una vera applicazione stand alone.
Fulcro di ajax è quello di consentire, detto molto semplicente, di caricare contenuti dinamicamente solo in determinate porzioni della pagina, senza quindi essere costretti a ricaricare l'intera pagina web ad ogni click del mouse.
Questa tecnica affascinate e funzionale cela in se la fastidiosa peculiarità di essere refrattaria ai motori di ricerca. già perchè il motore non riesce a seguire i link che mediante javascript mandano al sito l'input di aggiornare i contenuti delle varie sezioni.

Un po' come succedeva per i siti sviluppati in flash, qualche tempo fà, quando i motori non erano in grado di leggere il loro contenuto (pare che ora ci riescano... ?!) si ricorreva alla cara vecchia sitemap, un file xml che riporti al suo interno tutti i link che compongono il sito, anche ora questa tecnica si rivela efficace per indicizzare i siti sviluppati in ajax, a patto che si abbia avuto un' occhio di riguardo nel costruire l'intero sito, e consentire quindi, anche inserendo un url corredato delle giuste variabili di aprire i contenut desiderati.
In questo modo lo spider di google (e affini) riusciranno a raggiungere anche le pagine più recondite e fare incetta di contenuti.

domenica 12 ottobre 2008

Strumenti per i webmaster (pubblicazione del secondo video.)

Google ha pubblicato il secondo video relativo agli "strumenti per i web master".
Come potete vedere nel primo post pubblicato i video saranno 6 e serviranno per prendere una maggiore confidenza con il tool messo a disposione da google.

Buona visione a tutti!

martedì 7 ottobre 2008

Il mito della prima posizione

In genere, tutti coloro che si cimentano con le tecniche SEO si prefiggono come obbiettivo quello di giungere nella prima posizione per una determinata parola chiave.
Hanno letto di tutto, sfogliato forum, appreso tecniche, e ora sono in possesso del "segreto" per cui riusciranno a raggiungere la vetta delle classifiche per la parola chiave che hanno scelto.
Sicuramente faranno un buon lavoro tecnico, sicuramente il sito sarà (sovra)ottimizzato per garantirgli quel risultato, ma siamo sicuri che questo porterà beneficio all'operazione di marketing nel quadro completo della situazione? No.
No, per il semplice motivo che ora il sito è visitato praticmante "solo" dalle persone che cercano risultati per QUELLA parola chiave. ma non è detto che siano le sole persone interessate al prodotto offerto dal sito. I potenziali clienti sono stati decimati da una scelta "supertecnica" del sedicente ottimizzatore.
Il consiglio che posso dare, è quello di cercare di posizionare il sito all'interno della prima pagina dei motori di ricerca. Ogni pagina del vostro sito (come è già stato ripetuto più volte) deve essere l'approfondimento di un determinato argomento e i contenuti di ogni determinato argomento devono essere costruiti intorno a una collezione di parole chiave (i sononimi sono importanti anche se ormai i vocabolari della gente si sono assotigliati). In questo modo riuscirete a inserire pagine diverse del vostro sito all'interno della prima pagina (dalla posizione 1 alla 10 di default) di Google e complessivamente il sito avrà una visibilità molto maggiore di un sito che compare in prima posizione solo per una parola chiave.

martedì 30 settembre 2008

Come controllare i tag nei siti dinamici

Utilizzare wysiwyg


Nello sviluppo dei Content management system (CMS) , che verranno utilizzati per inserire i contenuti del sito è bene mettere a disposizione qualche strumento che consenta all'amministratore di arricchire i contenuti con i <tag> corretti (e su questo dovrebbero essere istruiti tutti gli utenti che andranno ad amministrare il sito).
Infatti per l'inserimento dei testi, mettere a disposizione una semplice textarea, non consentirebbe un inserimento immediato dei tag come heading tag (<h1></h1><h2></h2>....) per identificare i titoli delle pagine e tutti i suoi paragrafi oppure i tag <b> <i> o <strong> che sottolineano l'importanza di alcune parti di testo, che guardacaso potrebbero contenere delle parole chiave.
A questo scopo, proprio per aiutare gli amministratori, esistono delle interfacce che vanno a sostituire le normali textarea e che prendono il nome di wysiwyg (What You See Is What You Get) ossia "quello che vedi è quello che ottieni".
In questo modo chi inserisce i contenuti deve solo selezionare la porzione di testo da evidenziare e poi cliccare sull'effetto che vuole (grassetto, sottolineatura, italic proprio come in un normale elaboratore di testi).

Come configurare il nostro wysiwyg


Con l'utilizzo dei wysiwyg si ottiene così la possibilità di corredare il testo degli attributi che gli servono per migliorare il posizionamento a patto che venga usato con cognizione. E' bene che il wysiwyg venga configurato con poche opzioni, quindi non la possibilità di inserire tabelle (si perderebbe la siluette di un sito table less!), non l'inserimento delle immagini ( meglio un'amministrazione ad oc) e senza la possibilità di cambiare dimensione del font (un amministratore spregiudicato potrebbe trasformare un pagina in un mosaico di parole di diverse dimensioni e questo non è molto elegante).
Io consiglio una configurazione minimale con solo i tag per grassetto, italic e sottolineatura: danno valore aggiunto e limitano la libertà d'espressione di animi troppo artistici... e poi sono sempre meglio di una normale textarea.

voci correlate WIKIPEDIA:
wysiwyg

Per trovare alcuni wysiwyg potete andare su AjaxRain e cercare proprio wysiwyg

oppure potete provare FckEditor

venerdì 26 settembre 2008

AdWords per scovare le parole chiave

Identificare le parole chiave in base alle quali ottimizzare i testi del sito non è sempre facile, a volte per una determinata parola chiave c'è troppa concorrenza per pensare di poter scavalcare tutte le posizioni e piazzarsi alla vetta dei risultati.
Google mette a disposizione un tool, AdWords KeywordTool, che consente di ricercare le parole chiave più adatte alle nostre esigenze.
Un uso combinato di questo tool e le SERP di Google ci permette di scartare parole per cui la concorrenza è troppo spietata, oppure parole che pur mettendoci in prima posizione non porterebbero visite in quanto non ricercate.
Bisogna trovare un equilibrio e ottimizzare i contenuti per parole che siano si molto ricercate, ma che non diano un numero di risultati così vasto da soffocare il nostro sito.

Inoltre il tool consente di ricercare parole chiave inerenti al sito facendo proprio una scansione dei contenuti delle varie pagine del sito

mercoledì 24 settembre 2008

Ottimizzare il tag Description su Blogger

Ritorniamo a parlare di come si può aiutare l'indicizzazione di un blog pubblicato su questa piattaforma (Blogger) utilizzando semplici tecniche seo che di default su Blogger vengono omesse.
Il meta tag Description, per esempio, è sicuramente un "dettaglio" di una certa rilevanza.

Apparte aiutare i motori di ricerca nel loro lavoro di indicizzazione, spesso viene proposto come breve descrizione proprio nei risultati di google, e l'occhio rapido dell'utente alla ricerca di ciò che gli interessa può sicuramente venire colpito da una descrizione tagliente e sintetica.

Purtoppo su blogger, viene proposta come description di ogni post sempre la stessa, inserita al momento dell'apertura del blog. Come fare all'ora a cambiare il contenuto della description per ogni pagina dei post?

Diciamo subito che è un lavoro che va a intaccare il codice html del layout della piattaforma, per ogni pagina a cui vogliamo aggiungere la description.
Quindi si procede come per la modifica del tag title , già esposta in questo blog.

1) Dalla bacheca di blogger cliccare su link "layout" del blog da modificare.
2) Dal menù in alto selezionare "modifica html"
3) Fai una copia del layout per sicurezza e mettila in un file locale.
4) All'interno del codice cerca la stringa :

<b:include data="blog" name="all-head-content" />

e subito dopo inserisci questo frammento di codice:

<b:if cond='data:blog.url == "http://sito.blogspot.com/pagina.html"'> <meta content='DESCRIPTION' name='description'/> </b:if>

Dove:
http://sito.blogspot.com/pagina.html sarà l'indirizzo esatto che punta alla pagina del post a cui volete aggiungere un meta tag description peronalizzato.

TXTDESCRIPTION sarà il testo della descrizione per quel post

Andranno aggiunti tanti blocchi di codice quante saranno le pagine a cui si vuole dare una description personalizzata.


vai all'articolo originale

giovedì 18 settembre 2008

L'importanza dell'url rewriting

Come era stato già accennato, i motori di ricerca preferiscono indicizzare pagine il cui Url sia chiaro ed esplicativo.
Nel caso di siti dinamici (quei siti in cui il cliente tramite un interfaccia di amministrazione inserisce autonomamente i contenuti per intenderci) le Url delle pagine, solitamente, compaiono simili a questo:

http://www.sito.com/notizie.php?id=69

Una tecnica di url rewriting come può essere il modulo mod_rewrite di apache consente di visualizzare la stessa pagina inserendo l'Url nel seguente modo:

http://www.sito.com/notizie/69.html

infatti mediante una regular expression inserita nel file .htaccess come questa :

RewriteRule ^notizie/([^/]+).html notizie.php?id=$1 [L]

apache leggerà tutte le url che gli vengono passate e se troverà , nell'indirizzo, una stringa che inizia per notizie, prenderà ciò che viene dopo lo slash come una variabile chiamandola $1 passandola automaticamente al vero indirizzo alla variavile "d": notizie.php?id=$1


Questa scrittura facilita l'indicizzazione nei motori di ricerca, ma per renderla più efficace e aiutare oltre all'indicizzazione anche il posizionamento conviene sfruttare l'informazione che identifica quella notizia, o quel prodotto come il titolo o il nome del prodotto.

Per avere massima libertà di gestire le variabili dell'url e per non doversi scontrare troppo con le regular expression (che un pò ostiche lo sono), si può pensare di delegare la gestione delle variabili al php creando un file apposta, e inserendo nel file .htaccess delle regole generiche che trasformano qualunque parametro in una variabile (fino a una certo numero);


Per esempio nel file htaccess si potrebbe inserire :

RewriteEngine On
RewriteRule ^([^/]+)/([^/]+)/([^/]+)/*.html$ variabili.php?var0=$1&var1=$2&var2=$3
RewriteRule ^([^/]+)/([^/]+)/*.html$ variabili.php?var0=$1&var1=$2
RewriteRule ^([^/]+)/$ variabili.php?var0=$1 [L]

e poi creare un file variabili.php che si occupi di fare qualunque cosa in base alle variabili che gli arrivano.

per esempio il seguente Url:
http://www.sito.com/notizie/tragico-incidente.html
restituirebbe le seguenti variabili:
 
$var0 = notizie
$var1 = tragico-incidente


a questo punto possiamo decidere di costruire il file variabili.php in modo che quando var0 è uguale a "notizie" faremo un include della pagina notizie.php alla quale verrà passata la variabile $var1 che servirà per determinare, mediante una query sui titoli delle notizie, la notizia da visualizzare.

In questo modo abbiamo un Url che oltre ad essere leggibile e chiaro, contiene un'informazione che aiuterà nell'indicizzazione.

Uso degli Heading Tag

Gli Heading tag! ovvero quelli che nel linguaggio HTML compaiono come <h1></h1>, <h2></h2>, <h3></h3>... etc.etc
Ce ne sono 6 e usati con dovizia danno un aiuto in più ai motori di ricerca per localizzare titoli , paragrafi o occhielli che magari contengono la parola giusta nel posto giusto.
Infatti spesso ci si dimentica di usarli , magari perche formattano il testo in modo così disomogeneo dal resto del font, ma questo è un problema che si può risolvere con un buon foglio di stile.

Il più importante, quello che viene prima di tutti è <h1> che indicherà l'argomento generale della pagina, non conviene farcire questo tag con una valanga di testo per convincere google che è tutto importante, anzi probabilmente un'azione del genere penalizzerà il sito nell'ambito dell'indicizzazione, Piuttosto conviene centellinare le parole scegliendole accuratamente, l'importante è che il testo della pagina sia pertinenete al titolo contenuto negli Heading tag.

Quindi, meglio suddividere il testo in paragrafi ognuno con il suo <Hn> e comunque usandoli sempre con parsimonia e evitando di duplicare il tag <h1> all'interno di una pagina (è giusto che ogni pagina abbia UN argomento generale.
Se si avverte la necessità di usare 2 <h1> probabilmente si deve creare una seconda pagina )

mercoledì 17 settembre 2008

Contesa sui motori di ricerca

Ormai non si fa altro che parlare di social network, ed è stato il boom di facebook, ma myspace dove lo mettiamo? avete provato a fare una comparazione tra le due parole chiave su google trend? ecco il risultato!

Facebook stà surclassando myspace probabilmente, grazie al grande eco della stampa , articoli su riviste, servizi televisivi.